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Bambini! Si va al Museo!

“Un bambino che impara che il cielo non è sempre blu, è un bambino che probabilmente in futuro saprà trovare più soluzioni creative ad un problema, che sarà pronto a discutere e a non subire.”

Bruno Munari

I Musei e il ruolo educativo

Avete mai sentito parlare di musei per bambini? L’idea che i musei siano luoghi in cui non solo vi è conservato il patrimonio culturale di un territorio, ma anche ambienti di crescita individuale e collettiva, aperti a chiunque, è relativamente recente. Dalle wunderkammer rinascimentali e Seicentesche, alle collezioni museali protagoniste dei grand tour del Settecento, la volontà principale, per secoli, è stata quella di conservare, preservare e mostrare gli oggetti di una propria collezione ad una élite culturale.

Si è sviluppata solo nel tempo l’ idea di un museo che non solo sia ampiamente accessibile (fisicamente, cognitivamente, economicamente…) ma anche socialmente utile. Attraverso pratiche educative rivolte a pubblici differenziati, dagli adulti ai bambini, il museo diventa strumento di cittadinanza attiva.

In particolare, i dibattiti circa la funzione educativa dei musei (già partiti alla fine degli anni Venti) si rafforzano nel secondo dopoguerra. In particolar modo verso gli anni Cinquanta – con gli Stati Uniti come capofila di questa nuova concezione museale. Anche in Europa il dibattito in merito si amplia nel tempo, con numerosi interventi e conferenze tenuti dall’ICOM (International Council of Museums) e dall’UNESCO.

Il Musée des énfants di Bruxelles

Primi sviluppi in Italia

Anche in Italia (sebbene parzialmente in ritardo rispetto all’America e al resto dell’Europa) si sviluppano interventi nella sfera educativa e didattica. In particolar modo, data di rilievo sono il 1971, anno nel quale si svolge il convegno “Il museo come esperienza sociale” e il 1974, quando viene istituito il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali in seno al quale nascono molti progetti di didattica museale. Sempre nel 1971,  in occasione del convegno, Palma Bucarelli affermava infatti come fosse necessario, per rinsaldare l’idea della democrazia, partire proprio dai più giovani e dalla collaborazione con gli istituti scolastici: “La direzione del museo si è trovata, nell’immediato dopoguerra, nella necessità di riformare un istituto che vent’anni di autarchia culturale fascista avevano sviato dalla sua funzione scientifica ed educativa; […] e poiché si trattava di concorrere a costruire una cultura democratica, si è proposta di stabilire […] un contatto diretto e dinamico tra museo e pubblico di ogni ceto e classe, mirando specialmente a interessare i giovani

Sulla scia di questa rinnovata importanza data alla sfera educativa per i più giovani, si hanno in Italia prime sperimentazioni tramite gli interventi di direttrici e storiche dell’arte. È il caso di Fernanda Wittgens e la Pinacoteca di Brera (con approfondimenti dell’opere creati per i bambini), di Maria Fossi Todorow e la Galleria degli Uffizi (con le prime visite guidate pensate per tutte le scuole dell’obbligo), o ancora di Alessandra Mottola Molfino e il Museo Poldi Pezzoli di Milano (con la creazione di una specifica sezione didattica e di itinerari tematici). La percezione dell’identità del museo diventa dunque sempre più sfaccettata: da un mero contenitore di opere a un luogo vivo di crescita. Crescita, quest’ultima, che interessa soprattutto un pubblico di bambini e adolescenti.

Il Museo Muse a Trento

I Musei per Bambini: i casi più celebri

Nel corso degli ultimi decenni l’aspetto educativo dei musei ha raggiunto un’importanza crescente, tanto da portare alla creazione di veri e propri musei per i bambini. I bambini iniziano ad essere considerati un vero e proprio pubblico, con esigenze specifiche che meritano pertanto di essere attenzionate. Qui proponiamo una breve (e non esaustiva) selezione degli esempi più celebri, a livello sia nazionale che internazionale.

Musei Internazionali

Fondato nel 1899, è uno dei primi e più antichi musei per bambini. La sua collezione è costituita da manufatti e oggetti naturali che spaziano dal paleolitico fino all’epoca moderna. Partendo da essa, vengono cooncepite numerose attività pensate per i bambini: dai laboratori sensoriali e tattili, ai momenti di discussione collettiva con genitori e compagni.

È il più grande museo per bambini esistente al mondo. Su ispirazione del Brooklyn Children’s Museum, è stato concepito come un luogo in cui i più piccoli possono conoscere, divertendosi. La collezione spazia da manufatti legati alla storia dei dinosauri e sulla geologia alla raccolta di oggetti di cultura pop. Tra bambole giapponesi degli anni Venti, a fumetti a dipinti di Norman Rockwell, la curiosità è stremamente stimolata.

A differenza di altri musei per bambini, che focalizzano l’attenzione sull’esplorazione, giochi o scienza, il Junibacken si propone di ravvivare l’entusiasmo dei più piccoli per la lettura. Attraverso set animati e performance interattive genitori e bambini possono immergersi in un mondo fantastico fatto di libri e personaggi letterari.

Questo museo rispolvera la filosofia della scoperta, del gioco e dell’apprendimento tattile. L’esplorazione ha lo scopo di rendere i bambini dei cittadini più curiosi, attenti e consapevoli di sé stessi.

Questo museo è unico nel suo genere. Si tratta, infatti, di un museo interattivo dedicato alla biologia umana. Quest’ultimo si presenta come un gigantesco corpo umano in cui entrare e passeggiare al suo interno. Qui è possibile fare una visita estremamente interattiva, tra attività laboratoriali, quiz e giochi. Il tutto letteralmente all’interno di un enorme corpo umano.

Città della scienza, Napoli

Musei Italiani

All’interno del complesso ci sono vari percorsi museali al fine di far scoprire ai più piccoli sia il gusto dell’antico che quello del contemporaneo. L’offerta educativa e didattica spazia da temi archeologici e storici all’arte contemporanea.

Il MUBA è stato il primo museo a Milano ad aver proposto mostre per bambini e adolescenti. È concepito per essere una realtà ibrida tra centro culturale e istituzione museale. L’idea è di contribuire alla creatività e alla crescita dei bambini tramite il gioco e la sperimentazione, anche tramite l’allestimento di mostre temporanee. Il MUBA è uno dei soci fondatore di “Hands on! International – Associazione Europea dei Musei dei Bambini”.

È stato uno dei primi musei dedicato interamente ai bambini nato in Italia. Il tema principale attorno cui ruota il Muse è il complesso rapporto che c’è tra uomo e natura. Il Muse è una dimostrazione di come l’unione di scienza e tecnologia sia fondamentale per migliorare la relazione con il mondo naturale.

La città della scienza di Napoli rappresenta uno dei maggiori esempi in Italia di musei scientifici interattivi ed il primo Science Center Italiano. Presenta molteplici aree in cui i più piccoli si possono imparare facendo. Si passa dal museo corporea, al planetario alla sezione dedicata agli insetti.

Il Museo MUBA a Milano

Giocare con l’arte

Come emerge da questa sintetica selezione, la maggior parte dei Musei non si limita ad una semplice visita guidata per i bambini. Essenziale è l’aspetto laboratoriale ed interattivo sia durante la visita sia in attività aggiuntive esterne. Questa concezione attiva del ruolo del museo in relazione alla sfera dell’infanzia è primariamente figlia, soprattutto in Italia, del giocare con l’arte di Bruno Munari. È proprio basandosi su un’idea di democratizzazione dell’arte che Munari concepisce nel 1977 alla Pinacoteca di Brera di Milano la sua prima proposta laboratoriale. Focalizzandosi soprattutto sulle scuole, Munari punta sul fare da parte dei bambini. Questi suoi principi di accoglienza, accessibilità e interesse per il mondo dell’infanzia, unite ad aspetti laboratoriali, sperimentali e teatrali, sono diventati fondamentali per la visita.

Bruno Munari

Il Museodivino: un museo a misura di bambini

Le scelte espositive prese, inseriscono il nostro Museodivino napoletano in una tipologia particolare di museo che ci piace definire a misura di bambino, poiché ha particolarmente a cuore il pubblico dei bambini e degli adolescenti. La sezione presepiale è pensata per essere, letteralmente, a misura di bambino. Le teche e le natività di don Antonio Maria Esposito sono posizionate per essere da loro facilmente fruibili e alla loro altezza. Questa scelta costituisce una delle peculiarità del nostro museo, fortemente voluta sin dalla sua origine. Scelta che rappresenta una importante opportunità di convergenza intergenerazionale poiché riesce a incuriosire il pubblico dei più piccoli (già attratti dalle microsculture e dalle lenti di ingrandimento) e pone gli adulti nella inconsueta situazione di doversi adattare alla prospettiva dei bambini, riscoprendo il loro lato più fanciullesco.

Attività laboratoriali

Oltre all’allestimento specificatamente concepito per i bambini, organizzamo anche visite dedicate al mondo dell’infanzia, in cui sono affrontate le tematiche della creazione artistica intesa come strumento di regolazione emotiva. Particolarmenti significative sono l’esperienza con l’associazione GiroGiro Napoli e la realizzazione di laboratori interattivi come Dove va a finire la pazienza quando la perdiamo?. Quest’ultimo fa parte di una serie di attività in cui, tramite una costante ricerca di interazione da parte del pubblico dei più piccoli, si cerca di aiutarli a sviluppare maggiormente competenze legate all’intelligenza emotiva.

Sempre in ambito laboratoriale, sono stati svolti progetti come Dante ad Alta Voce, nelle scuole secondarie. Il progetto è dedicato all’altra anima della collezione SAME, ovvero la sezione della Divina Commedia in gusci di noce. Trattasi di attività laboratoriali collettive in cui l’obiettivo è quello di trovare un’altra via di accesso e di interpretazione al capolavoro dantesco. Ne risulta un’esperienza di formazione non solo letteraria, ma anche emotiva e sociale.

Museodivino, visita alla collezione dantesca

Biobliografia:

Bucarelli P., Funzione didattica del Museo d’Arte Moderna, in Il museo come esperienza sociale, Atti del convegno (Roma – Castel Sant’Angelo, 4-6 dicembre 1971), De Luca Editori d’Arte, Roma 1972.

Lugli A., Museologia, Jaca Book, 1992 (edizione consultata del 2015).

Russoli R., Il museo come elemento attivo nella società. In: Franco Russoli. Il Museo nella società. Analisi, proposte, interventi (1952-1977). Milano: Feltrinelli Economica, 1981.

Sitografia:

https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/en/archivio/vol-1-n-2/il-museo-darte-e-i-bambini-primi-passi-per-una-rice (consultato il 24 Luglio 2024)

https://www.museieducativi.it/la-ricetta-perfetta-di-bruno-munari-in-5-consigli/ (consultato il 24 Luglio 2024)

https://zebrart.it/storia-della-didattica-musealei-primi-approcci-in-italia/ (consultato il 24 Luglio 2024)

https://www.doc.mode.unibo.it/index.php/sale-blu/sala-della-didattica-dellarte/bruno-munari-il-maestro-e-le-allieve/i-laboratori-bambini-0 (consultato il 24 Luglio 2024)

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