Uova, biciclette, marziani, e un bimbo del 2121: ovvero come attraversare l’anno dedicato al Sommo Poeta senza smarrire la via Lattea del nuovo millennio
Spoiler alert: la Divina Commedia finisce bene! Dopo una settimana in cui attraversa l’Inferno e il Purgatorio, Dante finalmente arriva in Paradiso e accede alla più alta visione possibile … Teoricamente, lo sappiamo tutti. Eppure, abbiamo celebrato il Dantedì il 25 marzo, corrispondente al giorno in cui il protagonista si perde nella selva oscura. E’ molto strano, a pensarci bene. Perché celebriamo l’ingresso in guerra piuttosto che la Liberazione? Com’è potuto accadere? Perché non abbiamo scelto di festeggiare Dante nel punto più luminoso del suo cammino, quando finalmente raggiunge la meta di tutti i suoi desideri? Forse perché saremmo slittati al 31 marzo, così pericolosamente vicino al primo di aprile, quando nulla di serio si può fare?! Può essere.
E così, il 25 marzo abbiamo tutti seriamente celebrato il Dantedì – non senza polemiche, divertimento, commozione … Ma oggi è il primo aprile, e nella notte in cui il poeta alza il calice in memoria del momento più memorabile di tutta la sua opera, noi lanciamo questo mondo a gambe all’aria verso l’iperspazio: astronavi di carta, carne e ossa, da Napoli a Marte e ritorno, o forse no, a toccare qualcuna delle migliaia di migliaia di luci che hanno acceso gli esseri umani per aprire questo libro.
Buon viaggio!
zero: base terra
Stelle.
Stelle, stelle. Stelle.
Galassie. Andromeda. Pulsar. Ammasso globulare: insieme sferoidale di stelle che orbita come un satellite intorno al centro di una galassia, centinaia di migliaia di stelle vecchie confinate in pochi parsec. Il parsec corrisponde a 3,26 anni luce. Ci sono 158 ammassi globulari intorno alla Via Lattea, dieci più, dieci meno …
Ci siamo persi a contare quante luci popolano il cielo delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante. Le sole iniziative patrocinate dal Comitato Nazionale sono 496 – 43 festival culturali, , 400 eventi, centinaia di borse di studio, di conferenze, di seminari, e poi ricerche e pubblicazioni, spettacoli e concerti … di ognuna ci piacerebbe raccontare qualcosa – ma vorremmo anche raccontare cosa fa, di propria iniziativa, il singolo insegnante nella scuola dietro l’angolo, le performance e le installazioni degli artisti di talento e sconosciuti, e i bizzarri omaggi di rock band, stilisti, fumettisti e pasticceri alla Divina Commedia – e non solo nel 2021, ma anche nei secoli passati! Che fare?
zero: base spaziale
Ci sono le galassie: insiemi di stelle, sistemi e ammassi stellari legati da reciproca forza di gravità. Le più piccole hanno poche centinaia di milioni di stelle, le più grandi arrivano a mille miliardi di stelle. Ci sono più di duemila miliardi di galassie nell’universo: ellittiche, a spirale, irregolari, nane, rotanti, …
Le costellazioni, invece, non esistono: siamo noi a vederle. Alziamo gli occhi al cielo, e delle forme si fanno strada nel baluginio delle stelle. Riconosciamo uno scorpione, un toro, un carro. Gli elementi che li compongono possono essere lontanissimi nello spazio e nel tempo gli uni dagli altri, comporre galassie del tutto diverse, eppure a noi paiono essere legati tra loro dal vezzo dell’arte, dall’immaginazione e dalla fantasia. Vedi, lì c’è un centauro … lì un’orsa … – e ci servono per iniziare a orientarci. Stanotte, partiamo a esplorare sette costellazioni arbitrarie, che fanno a spicchi questo cielo dantesco per aiutarci e darci una direzione. Ben sapendo che quando si viaggia in verticale, valgono regole del tutto diverse, e zone dell’universo che parevano lontane sono invece gemelle, e ciò che più ci sembra vecchio e inutile è invece nuovo, e vivo.
uno: costellazione libro
Tanto per cominciare, abbiamo chiesto un passaggio a un vecchio volume incartapecorito che stava nella Biblioteca dei Girolamini.
La Divina Commedia fu innanzitutto un oggetto, un oggetto che si chiama libro che fu letto e ricopiato, e ricopiato, e ricopiato tantissime volte da esseri umani in carne e ossa, che mangiavano, dormivano, a volte si addormentavano sui libri, o avevano sonno e sbagliavano a scrivere, o non ci vedevano bene perché erano anziani, o perché erano poveri e non avevano abbastanza candele per illuminare la sera. E non c’era praticamente nulla di ciò che ti circonda in questo momento. Per ascoltare musica, ci voleva qualcuno che sapesse suonare vicino a te. Per vedere un quadro, dovevi muoverti. Per leggere un libro, dovevi sapere il latino. Anzi, no: un pazzo ha scritto un grande libro in italiano, e parla dell’Inferno. Pare che tra poco potremo leggere anche il secondo volume, sul Purgatorio. Ah, è morto. Ma ha fatto in tempo a finire il libro: è uscito anche il Paradiso. A Firenze lo stanno copiando in tanti. Anche a Bologna. Anche a Padova. Anche a Napoli … Alcuni religiosi lo bruciano. Ma adesso è tornato nelle grazie della chiesa. Quanto costa? Questa è un’edizione particolare, vedete che ci sono anche i disegni, all’inizio dei tre libri. Ma io ne voglio uno con i disegni in tutte le pagine. Voglio far fare la Divina Commedia più bella, che me la invidino tutti. Affido a voi l’incarico, messere, raccogliete i più bravi copisti, che non si addormentino sulle pagine! E qualcuno bravo, che faccia dei bei disegni. E cosa disegnare … decidetelo voi, che avete studiato. E trovate qualcuno intelligente, che scriva vicino ai versi di Dante cosa significano, perché non sono sicuro di capire tutto, e magari, se capisco, capisco sbagliato, e poi finisco all’Inferno …
- Napoli è uno dei più grandi centri di eccellenza nello studio della Divina Commedia in quanto libro. Da questo centro gravitazionale partono molti progetti, ma ne segnaliamo in particolare due: l’edizione completa di tutti i commenti alla Divina Commedia (da Boccaccio a Vincenzo Monti a Gabriele Rossetti a Niccolò Tommaseo a Carlo Steiner …) e l’Illuminated Dante Project, che permette di curiosare nelle biblioteche di tutto il mondo tra i più antichi manoscritti miniati dell’opera dantesca.
- La casa dei libri si chiama Biblioteca, ancor meglio se pubblica e statale: ecco le tante iniziative del sistema bibliotecario nazionale, costrette a restringersi negli schermi dei computer ma pronte, appena possibile, a far respirare aria alle pagine dei propri polmoni. Segnaliamo l’esposizione alla Biblioteca Classense di Ravenna della Divina Commedia del 1911 della Casa Editrice Olschki, che arricchì la biblioteca ravennate con un importante fondo dantesco nel 1905, e con cui il nostro museo ha un avvincente progetto in corso; e uno sguardo attento alla Biblioteca Casanatense di Roma che approfondisce il tema delle Donne in Dante a noi molto caro
- La Biblioteca Universitaria di Napoli espone in occasione del giorno di Dante, ahimé per ora in virtuale, “la Divina Commedia nell’arte tipografica di Antonio Zatta“, tra le punte di diamante delle sue collezioni dantesche; qualche anno fa, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la BUN aveva esposto altri due esemplari di grande interesse dal fondo di Alfonso della Valle di Casanova: La Commedia di Dante Allighieri illustrata da Ugo Foscolo (1842) e La Divina Commedia di Dante Alighieri con comento analitico di Gabriele Rossetti (1827).
- Chiudiamo con il progetto “La Divina Commedia negli ex libris”, di cui non troviamo ancora traccia nel web ma che ha un illustre precedente nel 750°anniversario della nascita di Dante. A ribadire che quella tra lettore e libro è una storia d’amore, per lo più monogamica, e per lo più a lieto fine.
due: costellazione immagine
Se due galassie si avvicinano troppo, sospinte dalle interazioni mareali, possono arrivare a collidere, facendo esplodere una enorme quantità di nuove stelle, fino a fondersi in un’unica galassia, chiamata Starbust
Le interazioni gravitazionali, le collisioni intergalattiche, le fusioni nucleari tra poesia dantesca e arti pittoriche hanno davvero dato vita a migliaia, forse milioni di opere figurative straordinarie. Sul cammino di questo scontro-incontro cosmico troviamo grandi stelle del firmamento e frammenti di pulviscolo, meteore dalla breve vita e strani, persistenti agglomerati. C’è il grande artista affermato che accoglie la Divina Commedia nel pantheon delle sue opere, dandole il proprio stile e la propria faccia. Ci sono gli spiriti tormentati, che intraprendono un corpo-a-corpo con le tre cantiche discutendo su questioni teologiche o politiche, a colpi di pennello o di matita, con l’anima del Sommo Poeta. Dante è un alter ego, per raccontare il proprio percorso nell’arte. Dante è un amico da ascoltare, un maestro da cui farsi condurre, una fonte d’ispirazione, un pretesto per esplorare e raffigurare mondi interiori sconosciuti. Il simbolo di un modo d’essere uomini, di concepire l’uomo, di riaffermare il primato dell’arte sulla materia. Dante è l’artista che è riuscito in poesia a far ciò che l’immagine non può fare, e la pittura si è vendicata concentrandosi sull’Inferno, allungandogli il naso, trasformandolo in un brutto e severo barbagianni. Oppure no, l’ha riscoperto dalle soffitte, gli ha tolto la polvere di dosso, ha ridato colore alle sue guance, ha fatto rifluire il sangue nelle sue vene, l’ha reso classico, arcaico, romantico, marziale, patriottico, metafisico. Illustrazioni popolari, composizioni raffinate e misteriose, emblemi di modernità assoluta – e da 700 anni le stelle continuano a esplodere …
(E’ il primo d’aprile, ci permettiamo di giocare: divertitevi a unire le definizioni precedenti con i nomi di questi artisti: Gabriele Rossetti, Sandro Botticelli, Johann Heinrich Füssli, Gustave Dorè, Salvador Dalì, William Blake, John Flaxman, Auguste Rodin, Agnolo Bronzino) (per attraversare questa regione dello spazio-tempo, consigliamo di affidarsi a un mezzo di trasporto solidissimo e temprato: Dante per immagini di Lucia Battaglia Ricci, edito da Einaudi nel 2018)
- Quella che vedete qui sopra non è un’illustrazione dell’Inferno: è il Vesuvio. Ma l’opera di August Kopisch, celebrato dal progetto Capri incontra Dante, ci pare far emergere il vulcano partenopeo dal fondo della Divina Commedia, che questo outsider tedesco, “inventore” della Grotta Azzurra, tradusse in versi sciolti nel 1840
- Tra le innumerevoli manifestazioni sul legame Dante/Arti figurative elenchiamo in ordine del tutto casuale, non gerarchico e non definitivo: l’epopea pop del Mar di Ravenna, i luoghi di Dante fotografati da Massimo Sestini (come scordare la sua Firenze dantesca svuotata dal Covid?), Bronzino a Firenze, Botticelli a Verona, e il “povero” Scaramuzza che si vide soffiare la fama da Gustave Dorè (ma noi li ricordiamo a fianco a fianco in una bella mostra parmense, accompagnati dallo straordinario Amos Nattini), la vasta Visione dell’Arte a Forlì, e le due mostre del Bargello sull’onorevole cittadino di Firenze, e sull‘immaginario simbolista ispirato alla Divina Commedia.
- A ritroso nel tempo, per vedere l’arte che Dante guardava, si potrà vedere la mostra al MAR di Ravenna o cercare nel web la trascrizione della conferenza di due anni fa di Marco Santagata e di Marco Collareta. E per viaggiare ancora più indietro nel tempo ci vorrebbe un wormhole, o un Time Warp, oppure la riapertura dei musei: per andare al MANN, a vedere la Divina Archeologia
- Non dimentichiamo Alberto Martini!
- Questo piccolo, grande amore: tre menzioni speciali. La Vita Nova: l’amore in Dante nello sguardo di dieci artiste, che pone un nuovo tassello nel poco esplorato mondo della ricezione femminile della Divina Commedia. E poi la più grandiosa tra le grandiosi mostre dantesche di quest’anno: Inferno, alle Scuderie del Quirinale. E infine, la più piccola delle mostre, la Divina Commedia in 42 gusci di noce di Antonio Maria Esposito, custodita nel nostro Museodivino. Le più piccole sculture del mondo dedicate all’opera dantesca entrano nel 2021 in collegamento ideale con la scultura forse più famosa del mondo, il Pensatore di Rodin, nato dall’immersione profonda negli abissi danteschi e nelle vertigini di Charles Baudelaire.
tre: costellazione corpo
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante
Friedrich Nietszche, Così parlò Zarathustra, 1883
Ecco le immagini della stella che danza attorno al buco nero
Very large telescope dell’Eso, 16 aprile 2020
Dante/Teatro, Dante/Danza, Dante/Corpo … questi accostamenti sono puri inganni della vista, e se ci cadiamo rischiamo di accostare elementi tra loro lontani migliaia d’anni luce. Attenzione! Le dottrine teosofiche distinguono corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale. Con quale di questi corpi si attraversa l’aldilà quando si interpreta Dante? Il terzo teatro distingue il teatro mortale, il teatro sacro, il teatro ruvido e il teatro immediato. Quale di questi ci serve per l’Inferno, quale per il Purgatorio, quale per il Paradiso? Dante racconta di ombre che provano sensazioni, di sculture animate, del suo corpo in un mondo di anime, che mostra di esser vivo perché ha ancora la sua ombra. E intanto, l’inferno prende corpo ad Aushwitz nelle parole di Primo Levi, mentre fascisti e nazisti litigano reclamando l’appartenenza di Dante alla razza italica, no, alla razza ariana, e ne ricostruiscono il cranio. Dante, sempre in cammino nel mondo fisico, pellegrino nell’universo spirituale: e il suo corpo morto – ma morto davvero, proprio settecento anni fa – vive una vicenda bizzarra di nascondimenti, trafugazioni, ritrovamenti, misurazioni, con tanto di sedute spiritiche per interrogarlo. E forse, ogni tanto, ha ancora la forza per rivoltarsi nella tomba; per il resto, speriamo riposi in pace.
- Nell’immagine: Samuel Beckett, autore del famosissimo Aspettando Godot, e di un racconto che consigliamo a tutti nel settecentenario della morte del poeta più nominato in questo articolo, dal titolo Dante e l’aragosta. La protagonista femminile, Beatrice, è direttamente ispirata a una donna napoletana.
- Sarà a Pompei la prima dello spettacolo Il Purgatorio. La notte lava la mente della compagnia Lombardi-Tiezzi. La drammaturgia è di Mario Luzi, parte di una trilogia che è pietra miliare della storia teatrale dantesca – se mai se ne potrà scrivere una. || E hanno lavorato anche a Scampia i fondatori del Teatro delle Albe, Montanari e Martinelli, che nell’attesa di concludere la trilogia iniziata nel 2019 con la “Chiamata Pubblica”, a cui manca il tassello del Paradiso, hanno pubblicato e reso disponibile online “Dalla Selva Oscura al Paradiso” – prodromi a un viaggio nei cinque continenti, che sappiamo assetati di gioia dantesca. ||Ed è Bob Wilson, ben noto a Napoli anche per la sua Metro Toledo, a chiudere col suo Progetto Inferno di Firenze questa triade di “spettacoli di spicco”, nelle mani di quel che fu l’ardita avanguardia teatrale di fine Novecento.
- E mentre Pupi Avati si prepara al primo ciack del suo film sulla giovinezza di Dante, Verona si riempie l’etere con le letture di Dante’s Box, e la compagnia Exire attende di poter tornare in scena con il suo Dante ad Auschwitz, e a Milano la storica famiglia di marionettisti Colla realizza il sogno di una trasposizione nel teatro di figura della Divina Commedia, e Massimiliano Finazzer Flory coinvolge nel suo film documentario Dante per nostra fortuna i danzatori del Balletto Civile … (vi avevamo avvertiti che gli accostamenti qui non hanno logica né senso!)
- … la compagnia degli Instabili Vaganti crea in Video Dante un ponte straordinario con danzatori balinesi e teatro di figura indiano per “esplorare le numerose connessioni tra l’opera dantesca e la cultura orientale, sia dal punto di vista iconografico che filosofico e teologico”.
- E infine, come non nominare la lettura integrale della Divina Commedia di Lucilla Gianoni, l’intervento al Quirinale di Roberto Benigni, e la riscoperta, negli archivi Rai di Napoli, di sette degli otto canti recitati da Carmelo Bene nell’anniversario della strage di Bologna?
- E proprio alla fine, anzi già al confine con la prossima galassia, gli incontri estivi al Museodivino di interpretazione teatrale della Divina Commedia; e L’ora che volge il disìo, Lettura Perpetua della Commedia iniziata il 14 settembre presso la tomba di Dante a Ravenna, destinata a continuare nei secoli e su cui torneremo tra un paio di anni luce.
– fine prima parte …
—- pausa!
tra una galassia e un’altra, durante quei monotoni tratti in cui non accade nulla – ché si sa, lo spazio è per lo più vuoto, vuoto e ancora vuoto – ci restano solo due cose da fare: giocare e mangiare …
- La dispensa di Cibo Terrestre in questo settecentenario non è all’insegna della temperanza, della penitenza, della morigeratezza come ci potremmo aspettare – è, aiuto! interamente composta di tentazioni di cioccolato! … inizieremo con il cibo più simile alle pastiglie multivitaminiche a cui siamo normalmente abituati nei nostri viaggi spaziali, ovvero una serie ultra peccaminosa di praline ispirate all’Inferno create in Toscana, poi rapidamente divoreremo la triade di gelati di una nota marca nazionale (per chi sta sulla Terra sono stagionali, ma a noi li hanno dati tutti insieme!), e infine ci tufferemo senza ritegno nel gigantesco uovo pasquale che Napoli ha dedicato a Dante. Boccheggianti apriremo poi …
- … il Box dello Svago Terrestre! Tra un gioco dell’oca e un libro pop-up, un applauso alla professoressa Podda che ha inventato con la sua classe un Trivial Pursuit dantesco, e un emoticon di stupore per il gioco di guerra ispirato alla battaglia di Ciampaldino, approdiamo nel regno del Fantasy puro: ecco la la stupefacente avventura del gioco di ruolo Inferno. Dante’s Guide to Hell che i futuri giocatori hanno finanziato la campagna Kickstarter con una cifra dieci volte maggiore di quella richiesta. E poi ci sono i videogiochi…